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Disc Jockey

Biografia di Stefano Calvi DJ

Stefano Calvi DJ

Ho cominciato ad interessarmi alla musica all’età di 10 anni.
Mio padre aveva una chitarra con la quale tendenzialmente suonava tre canzoni: “Il cuore e’ uno zingaro”, “Grande grande grande” e “Paese mio che stai su quella cavolo di collina”. Cominciai a strimpellare e poi mi feci iscrivere ai corsi di chitarra classica.
Non ero malaccio, tanto che al terzo corso mi sono diplomato con pieni voti!

Nella primavera del 1980 però … grazie al mio amico Denny … riuscii ad entrare nello staff di una radio privata: Radio Costa Etrusca.
In realtà … la mia mansione primaria era quella di riparare le cuffie e comunque di occuparmi delle piccole riparazione negli studi di registrazione.
Dopo poco fui promosso regista … ma non e’ che la cosa mi facesse diciamo impazzire!
Nel frattempo … mi allenavo e facevo quelli che vengono chiamati … PROVINI.
Dopo circa un anno di regie, provini e quant’altro … finalmente una domenica pomeriggio lo speaker titolare mancava e … carpe diem … il 18 Settembre 1981 finalmente … la mia prima diretta!

Di li in poi nasce quella che possiamo definire la mia passione (che fortunatamente è diventata la mia professione): il DJ.

Dai microfoni della radio alle prime feste organizzate nei paesi limitrofi (sempre dalla radio di allora) il passo fu breve e positivo. Avevo due miti e due maestri.

I miei miti erano i due DJ che in Toscana negli anni ’80 la facevano da padrone: DJ Full Time Riccardo Cioni e Steve Martin DJ.

Riccardo Cioni era insuperabile per l’impostazione vocale e per la musica che suonava … impensabile per quei tempi.
Steve Martin era una macchina da guerra … con la sua voce e con le sue frasi era veramente un incitatore di folle!
I miei maestri erano i due DJ della radio in questione: Momo DJ e DJ Daniele Stella.
Momo DJ (Nedo) tecnicamente era (e sono convinto lo sia ancora) padrone di una tecnica di mixaggio incredibile. Riusciva a mixare qualunque cosa con una precisione inarrivabile.
Lui mi ha insegnato la tecnica, come inventare un mixaggio a tavolino contando beat, calcolando ritornelli, fraseggi e tonalità.
Daniele Stella è quello che ha creduto in me e per primo mi ha dato la possibilità di entrare in consolle in un club nel Settembre 1982 alla Discoteca DAIANA Club, Follonica.
Daniele tecnicamente mi ha insegnato a dare importanza non solo alla tecnica di mixaggio, ma a ragionare e scegliere con cura la successione dei brani musicali in modo da creare un crescendo di ritmo sempre piu’ potente e un’animazione vocale tesa nella stessa direzione.

Questa breve citazione è uno dei modi per ringraziarli entrambi.

Il tempo passa … e , dapprima affiancato a Daniele, due anni dopo da solo, ho cominciato a lavorare in … tutte le discoteche allora attive nella zona.

Dal Lunedì al Venerdì in radio a condurre classifiche discografiche e il Sabato in consolle, che figata!
Lo confesso, in quel periodo mi sentivo abbastanza in gamba, ma per me la vera  “consacrazione” (molto tra virgolette) arrivò nel 1990.

Discoteca Miro’ – storie di notte – solo per grandi.

Era l’anno della TEKNO … e a me la tekno … proprio non piaceva!

Il club dove lavoravo (La Lanterna di San Vincenzo) mi chiese di lavorare per il loro altro locale (appunto il Miro’…sempre a San Vincenzo) che nelle ultime due stagioni … non era andato proprio benissimo.

Una scommessa: musica diversa (scelsi di non suonare tecno e di suonare solo funky, house e tutto ciò che secondo me era musica di livello, da Tasmin Hacher a Lighthouse Family, da James Brown a Soul To Soul ecc.) e uno staff nuovo di zecca, tutti amici da una vita e da una vita a lavoro dietro i banchi dei bar dei locali più frequentati della zona. Potenzialmente una bomba atomica.

Primo sabato al Miro’ 12 biglietti strappati.

Secondo Sabato al Miro’ 40 biglietti omaggio rientrati.

Dopodue mesi di Miro’ tutto esaurito per tre stagioni!

E così … passando dall’estate 1992 alla Casa Rossa, dove veramente si respirava un’aria da locale della riviera, arrivo al 1994 e approdo al Black Sun di Punta Ala.

Cominciavo decisamente a gasarmi, il locale era il più vip del comprensorio e quindi la sfida era tosta.

Risultato: uno spettacolo, a parte liti da primedonne con l’altro DJ (Gianni Monti con il quale poi ho ovviamente “fatto pace”). L’inverno seguente fui riconfermato come unico dj titolare.
La stagione estiva del 1995 mi vede approdare al Club 64 dell’Isola d’Elba .
Apriti cielo.

Per un DJ il 64 (come lo chiamano tutti) e’ un punto d’arrivo importante.
Per prima cosa e’ un club dove hanno suonato come resident DJ del calibro di Stefano Secchi, Cesae Pavesi, Farfa, Miky ecc. ecc.
Seconda cosa è forse la prima discoteca d’italia (nata nel 1964 e’ stata perlomeno la prima a chiamarsi discoteca) ed è frequentata da turisti di tutta Italia ed Europa.
Terza cosa: lil 64 stava aperto tutte le sere da 10 Giugno al 10 Settembre (circa 90 serate consecutive) in cui ogni sera (o quasi) c’era il tutto esaurito.
Il Club 64 ti entra nel cuore … sia da DJ che da cliente … e tu sei fregato!

Apro una piccola parentesi in questa biografia … autocelebrativa … (il sito e’ mio e io ci scrivo cosa cavolo mi pare!).

Nell’estate 2004 abbiamo festeggiato il 40° compleanno del 64.
Siamo riusciti a convincere il DJ che lavorava lì nel 1964 (DJ Osio, oggi un 70enne con grinta e gestore di un ristorante da paura che si chiama Lo Zodiaco) a raccogliere i suoi 45 giri e a venire a fare ancora una volta il DJ al 64!

Sinceramente, è stata una delle serate più belle della mia vita! Locale imballato di gente .. Osio in consolle con bandana USA e Rayban a specchio (con una naturalezza che sinceramente spero di avere io alla sua età), dischi di 40 anni fa, voce sicura al microfono e … una specie di magia che ha reso la serata indimenticabile. Grande Osio! Poi ho scoperto che il suo ristorante l’ha chiamato Lo Zodiaco perché anni dopo si era flippato con un disco di Roberta Kelly che si intitolava Zodiacs!

Durante le stagioni invernali invece, le mie serate erano al Papillon e al Gallery a Siena; all’ Adrenaline, al Barnon, allo Zoe Cafe’ e al Number One a Reggio Emilia, al Jaisse a Empoli, al Four Roses a Grosseto e … naturalmente … una volta ogni tanto al Black Sun di Punta Ala (è sempre bello tornare a casa).

Oltre ai clubs … sono state parecchie le serate speciali … tipo DJ Contest … Beach Party (e chi se li dimentica quelli di Cavoli all’Elba alle 4 del pomeriggio) … Feste private e San Silvestro in piazza (a Piombino e Follonica) davanti a migliaia di persone!

Poi con l’età e l’esperienza si alza il tiro e insieme all’Anatrone (Daniele Stella, uno di quelli che mi ha insegnato molto) abbiamo inventato VideodanZ. La musica da ballare e da guardare, musica accompagnata dai video originali su maxischermo, ‘na figata assurda 🙂
E poi con i colleghi di una vita fa abbiamo messo su Hottanta (come presentatore e direttore artistico dal 2010 al 2016) ….e ancora …con i colleghi di Radio Diffusione Follonica “Ritorno Di Fiamma“, protagonista del San Silvestro Follonichese dal 2014 ad oggi.
E poi tutta una serie di grandi eventi privati, pubblici e sportivi come le due edizioni dei Campionati Europei di Nuoto di Fondo a Piombino (2011 e 2015) o la Regata 100 di Montecristo del 2017 … e ancora … e ancora … si ma poi basta perché se no sembra che sono bravo solo io … 🙂

Comunque eccomi qua, a dimostrare che la sindrome di Peter Pan non è una sciocchezza! Scherzi a parte … io continuo a fare questo LAVORO perché fondamentalmente mi diverto; per dirla tutta … pagherei per poterlo fare!

Il segreto? Dado Knorr!

Il segreto è che in quello che faccio quando sono in consolle … io ci credo!
Credo che chi viene in un qualsiasi luogo per ascoltare o ballare un po’ di musica dance si sia portato da casa un pò di divertimento.

Magari nascosto dalle vicissitudini di una settimana di scuola o di lavoro o comunque di stress. E allora arrivo io … ironizzando su di me … su di loro (che siete Voi in pista) … sulla musica … su quello che succede in un determinato momento … cercando di alimentare quella voglia di divertirsi con tutti i mezzi a mia disposizione (suono, luci, volume, voce, gesti, ecc. ecc.) … cerco di portare il pubblico a focalizzare i propri sensi su qualcosa di diverso dallo stress: musica, parole, suoni, luci … e un po’ di me!
Senza gridare, senza esagerare, senza bisogno di additivi.

Grazie di apprezzare il mio modo di esprimere gioia.

Stefano Calvi D.J.